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Avvio di un pensiero unico come base per la Psicoterapia


Mi focalizzo con sempre maggior interesse sul comunicare la necessità di pensare e condividere insieme, con i colleghi e le colleghe, dei contenuti di base per la Psicoterapia e pertanto sulla realtà umana che è per sua natura in relazione con l’altro, il mondo.

Lo scopo non è di sostenere un metodo che prevalga su tutti ma di dare valore concreto alla cura della persona che è reale ed efficace tanto quanto le terapie organiche (farmacologiche e chirurgiche), quando invece è spesso evidente, non soltanto per i non addetti ai lavori ma anche per i professionisti, il confrontarsi con un’eccessiva eterogeneità di pensieri sulla Psicoterapia e su cosa vada a curare, in molti casi con derive astratte e incoerenti con la fisiologia https://www.mbpsicoterapia.it/la-cultura-psicoterapeutica/ .

La mia attenzione invece è rivolta unicamente al rendersi conto che l’essere umano per il suo sviluppo in toto, quindi psicofisico, parte da presupposti di base e necessità relazionali comuni che sono le fondamenta dell’identità.

Queste basi, una volta costruite tramite rapporti basati sul riconoscimento della realtà umana dell’altro, il bambino, permettono al ragazzo e al futuro adulto di attivare la caratteristica più importante dell’essere che è la diversità: nessuna persona è identica a un’altra e la rete tendente all’infinito di personalità, con pensieri, emozioni, storie, vissuti rende l’esistenza varia, imprevedibile e affascinante nell’incontro dell’individuo con il mondo https://www.mbpsicoterapia.it/riflessioni-sulle-basi-della-psicoterapia/ .

Per questo sono convinto che altrettanto numerose siano le relazioni che esprimono le personalità delle numerose coppie paziente-psicoterapeuta all’interno della Psicoterapia permettendo anche diversi modelli e approcci di cura, adeguati alle specifiche caratteristiche e propensioni del professionista, prima, come scelta personale formativa, e del paziente, poi, come ricerca di una risposta relazionale adeguata alle sue esigenze: ma per la diversificazione è necessario partire dall’unificazione pertanto da un pensiero comune sulla realtà umana che proviene dalla fisiologia dello sviluppo e della relazione https://www.mbpsicoterapia.it/il-potenziale-umano-sintesi/ .

Questo perché l’identità della persona che si ritrova in Psicoterapia nelle sue espressioni patologiche così come in quelle sane, segue un processo chiaro e specifico fondato sulla biologia che permette al corpo di esprimersi come funzionamento d’organo compreso il Sistema Nervoso, che fonda la sua crescita e le sue funzioni sul rapporto con il mondo esterno, tramite le senso-percezioni e l’esperienza emotiva di queste che in base alla loro qualità (l’affetto) sono il motore della crescita e del continuo contatto con Sé e con gli altri, caratteristica imprescindibile dell’esistenza umana.

Un pensiero che si allontana dalla fisiologia, oramai ben nota, dalla fecondazione alla morte dell’essere umano, è astratto e soprattutto arcaico, assimilabile allo pneuma dei presocratici che era considerato come il soffio vitale connesso alla vita, comprensibile e affascinante per quei tempi antichi e densi di ricerca su origine e significato della vita ma inutilizzabile al giorno d’oggi.

Lo psichico è il corpo e non qualcosa di separato da esso ed è caratterizzato da tutti i piani di relazione con il mondo esterno, principalmente interumano.

La Psicoterapia, come le terapie mediche, non può discostarsi da questi presupposti se vuole curare le persone.

La cura con la relazione, la Psicoterapia per l’appunto, ha una complessità che parte da un sentiero comune che andrebbe sempre tenuto in considerazione.

Non è un processo riduttivo svalutante ma al contrario di riconoscimento e presa di consapevolezza del fatto che la qualità relazionale, soprattutto precoce, è il motore dello sviluppo e la possibilità di costituire un’identità progressivamente autonoma e con essa di esprimere tutte le caratteristiche di personalità che rendono l’individuo diverso dagli altre e allo stesso tempo appartenente al suo contesto (familiare, storico e culturale) https://www.mbpsicoterapia.it/per-un-linguaggio-comune-della-psicoterapia-il-setting-primario/ .

Quando questo non avviene, principalmente per un ambiente affettivamente sfavorevole nei primi anni di vita, il bambino è costretto a utilizzare delle strategie di compromesso per proseguire il suo sviluppo (tra tutte l’identificazione) che limitano se non ostacolano il processo di costruzione dell’identità e di conseguenza la capacità di avere emozioni, pensieri, relazioni realmente autonome, cercando a tutti i costi il conosciuto e sfuggendo l’angoscia del nuovo e dello sconosciuto https://www.mbpsicoterapia.it/breve-storia-della-dinamica-di-annullamento-nei-sogni-in-psicoterapia/.

Per questo il Centro di Psicoterapia di Roma, nello specifico dell’ambito di Ricerca https://www.mbpsicoterapia.it/la-ricerca-in-psicoterapia/ , si spende non solo nel proporre un pensiero sulla fisiologia della relazione ma di raggruppare e ritrovare i colleghi, sicuramente numerosi, che consapevolmente o meno, all’interno dei loro setting, scoprono e vivono questa esperienza sulla realtà umana per condividere e promuovere il messaggio che la Psicoterapia è una forma di cura che si fonda su basi concrete, solide e specifiche legate allo sviluppo dell’essere umano e ai suoi effetti sull’adulto.

 

Michele Battuello